14-21 GENNAIO 2020
PRIMO GIORNO – IL VIAGGIO
Ore 10.30 – Partita da poco da Malpensa. Non ho trovato un diretto su Miami quindi ho scelto di fare scalo a Zurigo. Ho evitato il transito a NY, che di solito porta via ore per il controllo passaporti. Ero assonnata, perciò nella prima mezz’ora mi sono appisolata. Apro gli occhi, guardo fuori dall’oblò e vedo lo spettacolo delle nuvole iridescenti. Ecco, il mio viaggio è cominciato!
ARRIVO A MIAMI
Visto che vado 6 ore indietro decido di rimanere sveglia a guardare film. Arrivo su Miami alle 17,30 (23,30 in Italia) e Lei è così che mi saluta! Sgranchisco le gambe e mi preparo a scendere. Un’ora abbondante la farò sicuramente in coda per i controlli. Poi via a prendere la macchina, prima che chiudano gli uffici dell’autonoleggio.
OCEAN DRIVE
Tutto a posto! Mi lancio nel traffico, in un incrociarsi di stradoni con mille corsie, sembrano tutte autostrade, ma sono già in città!! E finalmente arrivo in Ocean Drive.
PER PRIMA COSA? LA CENA!
Ho volato per un totale di 11 ore e 30 minuti, più code varie e trasferimenti in macchina. Azzannerei anche il volante della macchina, perciò parcheggio alla buona e mi cerco un ristorantino. Ma cerco atmosfera, come al mio solito…, e sono fortunata! Per cena una quantità industriale di fritti messicani, musica e sorrisi a non finire. Benvenuta Miami!
NON POTEVA MANCARE
La mia prima luna tra le palme di Miami Beach. Faccio una breve passeggiata, ho ancora lo zaino in spalla. Vado a dormire. Sicuramente non sentirò il jetleg, dormirò alla grande!
SECONDO GIORNO – KEY BISCAYNE
COLAZIONE IN STILE USA
Per essere indipendente e autonoma ho preso un piccolo monolocale, che qui chiamano studio, sulla 12a Strada con Ocean Drive. Ho cercato un bar che avesse un’ampia scelta e proprio sotto casa mi hanno preparato questa delizia: pane con merluzzo fritto, asparagi, bacon, uovo e una salsa da leccarsi i baffi! Bè… direi che sono a posto anche per pranzo!
VIA DALLA CONFUSIONE!
Dopo la colazione provo subito ad andare in spiaggia. Arrivando dall’inverno milanese ho voglia di sole. Ma trovo un sacco di gente… non va bene. Riprendo il mio asciugamano e vado a prendere la macchina. Vado a cercarmi un posto come dico io! Ecco, non me lo ricordavo, ma le targhe in America sono proprio belle!
CRANDON PARK
In realtà quello che voglio trovare, oltre alla tranquillità, è uno spot per fare Kite. Ne ho visti diversi sulla mappa, ma non ho avuto modo di farmi consigliare. Quindi vado ad istinto e scelgo quello su Crandon Beach, su Key Biscayne. Sembra ben esposto, niente scogli e una spiaggia da sogno. Nel parcheggio vengo accolta da un’iguana curiosa!
ECCO COSA INTENDEVO!
Attraverso lo splendido parco, pieno di iguane di ogni dimensione e colore, e mi ritrovo in una cartolina. Spiaggia bianca, casetta dei guardia-spiagge, palme, mare caraibico, gabbiani e pellicani che volano intorno e una brezza tiepida e profumata. Umani? Forse 4/5 su qualche km… Perfetto!!
RIUSCIRO’ A FARE KITE?
Eccolo la! La in fondo in fondo!! Cosa sarà un km? Ma si cosa vuoi che sia camminando sulla sabbia… però che posto ragazzi! Mi incammino e davvero incrocio pochissime persone. In lontananza intravedo solo un paio di vele… come mai così poche?
LE CARAVELLE PORTOGHESI
Mentre cammino sulla battigia mi accorgo che ci sono molte alghe accumulate sulla spiaggia. Dev’esserci stata una mareggiata nei giorni scorsi. Qua e la vedo delle… bolle, blu/azzurre, trasparenti… sembrano organiche, alcune hanno dei filamenti… 😱sono meduse!! Raggiunto il centro Kite mi spiegano che c’è un invasione di Caravelle Portoghesi, tra le più pericolose di tutti i mari… chi fa Kite rischia parecchio… ok, vado a prendere il sole!!!
LA SPIAGGIA SI RIEMPIE DI CURIOSI!
Dopo aver fatto due chiacchiere alla scuola di Kite, torno sui miei passi, un po’ delusa dal non poter entrare in acqua. Già pregustavo un paio d’ore di divertimento. Comunque non sono ancora riuscita a sdraiarmi sulla sabbia, perciò stendo il mio telo e il bagno me lo faccio di sole! Mi addormento per qualche minuto e quando apro gli occhi sono circondata da gabbiani curiosi!
LA NATURA E’ UNO SPETTACOLO!
Dopo qualche ora di sole e passeggiate, (ma senza bagni), mi avvio alla macchina, per rientrare verso Miami Beach. Ormai sono le 4 di pomeriggio e verso le 6 cala il sole in Gennaio. Mi ci vorrà un’oretta per tornare, sembra vicino guardando la mappa, ma il traffico ti frega! Passando per il parcheggio uno scoiattolino in stile Chip&Chop si allontana da un cocco che stava cercando di bucare. Ma non scappa! Qui è pieno di animaletti, e non hanno paura!
Arrivata sulla Ocean parcheggio e mi faccio una passeggiata tra le bancarelle. Ho avuto la fortuna di capitare nel pieno dell’Art Decò Weekend. Tra i banchetti di artisti itineranti e di abbigliamento un po’ Hippie le proposte di cibo Cubano e Messicano riempiono l’aria di profumo di grigliata… e carne sia!
TERZO GIORNO – THE KEYS ISLADS
IL NAVIGATORE DICE 3 ORE E 2 MINUTI PER WEY WEST!
Al massimo dormo li una notte. Quindi vado!! So di esserci stata 20 anni fa, ma non capisco perchè non ho alcun ricordo… E’ un arcipelago di circa 1.700 isolotti collegati dalla Overseas Highway. Sembrano una più bella dell’altra. Mi metto al volante e mi butto nel traffico.
KEY LARGO
E che traffico!! Dopo tre ore sono solo a Key Largo, la prima isola seguendo il viadotto. Sulla mia destra vedo un Visitor Center, forse è meglio fermarmi a chiedere. Scopro un mondo! Spettacolari uscite in catamarano, snorkelling, il bagno con i delfini, in kayak tra le mangrovie… Ma dovrei prenotare e per arrivare a Key West mancano ancora due ore. Mi sono organizzata male, qui bisognerebbe rimanere 2/3 giorni. Ok, tornerò! Però adesso giro la macchina e me ne vado in spiaggia!
MIAMI BEACH
Si… lo so, non è come la spiaggia di ieri a Key West, ma sarebbe una deviazione che non ho voglia di fare, dopo altre due ore e mezza passate in macchina. Basta, non devo più fare affidamento ai tempi del navigatore, vanno raddoppiati! Qui crollo addormentata, fino a quando qualcuno non decide di accendere uno stereo ‘a palla’ e riportarmi alla realtà…
GIORNATA DA RIVEDERE
Non è andata esattamente come mi aspettavo, il giro alle Keys va riprogrammato. Bisognerà partire più presto, per evitare il traffico e magari prenotare qualche giorno prima tutte le attività che mi piacerebbe fare. Nei prossimi giorni ho altri programmi, ma domani è previsto brutto tempo e i temporali tropicali non sono come quelli del mediterraneo! Vedrò cosa fare. Ora vado a scegliermi qualcosa di buono da mangiare dalle bancarelle Cubane. Da Ocean Drive non si può passare, per via delle bancarelle e intorno il traffico è bloccato. Ok, passo da dietro. Più tardi vado a correre, così mi sfogo un po’.
QUARTO GIORNO – LA PIOGGIA E I COLORI
MIAMI E’ SEMPRE MIAMI ANCHE SE PIOVE
Si ma che vento! E che freddo 🥶 Stamattina presto ci saranno stati 6 o 7 gradi, con pioggia e un vento pazzesco. Ora non piove più e l’escursione termica è incredibile e si può tornare in maniche corte. Qui le bancarelle hanno appena riaperto con tutti i loro profumi, ma son due giorni che mangio Cubano… va bè, mi faccio un giro a vedere un po’ di colori e poi decido cosa fare!
THE STANDARD
Dopo tutta questa carne ho voglia di un po’ di pesce, magari in riva al mare… Ma a Miami Beach è dura. Mi hanno parlato dell’Hotel ‘The Standard‘ su Belle Isle, un isolotto di ‘passaggio’ tra Miami Beach e Downtown. Sono curiosa, prendo la macchina e punto verso West. L’Hotel da fuori è anonimo, fuori due facchini aspettano i prossimi ospiti. Sono un po’ imbarazzata, non so cosa aspettarmi. Tiro su la testa e con passo deciso entro, come se fossi una cliente. Attraverso una hall anonima, ma ben organizzata, e mi ritrovo in un cortile da favola.
Cammino affascinata in un giardino magico, col naso all’insù, tra alberi tropicali ricoperti da piante che in Italia vedo solo nei vivai. All’improvviso passo tra delle siepi che separano piccoli giardini nascosti e suite private. Sento il rumore di acqua e attraverso le foglie intravedo una piscina, con sdraio ed ombrelloni tutti intorno, (chiusi, visto il tempo). Finalmente, poco più in la, il ristorante e il tanto desiderato mare, proprio li davanti. Ovviamente tutti i tavoli sono occupati, così, da buona sportiva, chiedo se posso pranzare al banco del bar. Gentilissimi mi accompagnano al mio sgabello, dove ho passo un’ora e mezza super rilassante. Mi concedo un paio di ostriche con un bicchiere di prosecco, (che a Miami gradiscono parecchio), e un piatto di ottimo pesce. Il tutto con lo spettacolo di pioggia e sole che si alternano, regalandomi luci, suoni e profumi che mi rigenerano l’anima.
CIRQUE DU SOLEIL
Nel pomeriggio ha ricominciato a piovere parecchio, quindi sono rientrata a casa. Mi guardo un bel film sotto il piumone e cerco di capire cosa fare nei prossimi giorni. Tra le altre cose scopro che c’è in città il Cirque du Soleil! Ho già visto un loro spettacolo a Milano, al Forum di Assago, ma ero così in alto e lontano che vedevo dei puntini colorati saltare qua e la, non mi aveva emozionato molto… ma si dai!! Quasi quasi… Mi accorgo che sono rimasti dei biglietti in prima fila per stasera e sono in offerta! Ma allora è destino! Ok vado! Pronti via!
Fantastici, favolosi, misteriosi, tre ore passate in un mondo magico. Che splendida serata! Che giornata! Quanti colori…
QUINTO GIORNO – NAPLES
IL VIAGGIO ATTRAVERSO LE EVERGLADES
Oggi ho deciso di visitare Naples, una cittadina molto tranquilla, sul Golfo del Messico, mi hanno detto che si vedono tramonti meravigliosi. A Miami mancano. Ho scelto di andarci attraversando le Everglades, la zona paludosa a Sud della Florida, quindi ho imboccato la 41, chiamata Tamiami Trail. Non potrò fermarmi, ma almeno voglio ‘annusare’ l’atmosfera e capire se tornarci per qualche giorno. Sono passata da villaggi e fattorie abitati dai nativi, come i Miccosukee e i Seminole, che per altro gestiscono tutte le attività turistiche della zona, oltre che i casinò in Florida. Ho trovato molti cavalli lungo la strada, con cui si può fare passeggiate anche di molte ore. Le escursioni più richieste sembrano essere quelle sull’Airboat e con dei mezzi anfibi, per avvistare alligatori e pantere della Florida. E’ il posto ideale per il bird watching, quindi si trovano tanti camminamenti e passerelle in legno che si addentrano tra le canne e le mangrovie, da cui potersi appostare, senza essere visti. …è molto turistico, ma mi incuriosisce…vedremo!
NAPLES – FINALMENTE SI MANGIA
Dopo tre ore di macchina finalmente arrivo a Naples. Nulla a che vedere con Miami. E’ una costellazione di villette con giardino e di ristorantini di ogni tipo. Porca miseria, sono quasi tutti Italiani!!! All’estero non mi va di mangiare Italiano! Va bè, scelgo un Pugliese, per fortuna casco bene.
NAPLES BEACH
Oggi a Miami era ancora ventosissimo e abbastanza nuvoloso, mentre qui c’è un sole meraviglioso. L’arietta però è fresca, quindi dopo pranzo non vedo l’ora di sdraiarmi al sole. Scendo verso il mare, attraverso un ponticello di legno attraverso dei bellissimi alberi e mi ritrovo su una bellissima spiaggia. Non è particolarmente larga, ma ha alle spalle tante palme e l’acqua è meravigliosa. Tra l’altro mi accorgo che gli uccelli che svolazzano qua e la non sono gabbiani, ma pellicani… sono tantissimi!
IN ATTESA DEL TRAMONTO
Il sole cala abbastanza presto d’inverno e considerato che ho pranzato tardi, non avrò moltissimo da aspettare. Mi sdraio a prendere il sole, ma dopo essermi rigirata un paio di volte ed aver dormito un po’, mi stufo… come al solito! Non riesco a fare la lucertola. In lontananza vedo il Naples Pier, un lungo molo, che porta ad una piattaforma panoramica. E’ a circa un chilometro. Bene, così mi faccio una bella passeggiata con i piedi nell’acqua.
NAPLES PIER
Mentre cammino il sole cala velocemente. Più mi avvicino al molo e più aumentano le persone, il vociare dei bambini che giocano, la musica dei ragazzi che scherzano bevendo birra… faccio il mio giro sul molo, bello, bel panorama, ma per vedere il tramonto voglio tranquillità, quindi penso che tornerò dall’altra parte della spiaggia, dove gli umani erano in quantità minore rispetto ai pellicani…
IL PELLICANO CURIOSO
Trovo dei pali di legno, conficcati nella sabbia, che scendono fino al mare, sembrano i sostegni di un vecchio molo ormai crollato. E’ un punto meravigliosamente scenografico per vedere il tramonto e scattare qualche foto. Così mi siedo sulla sabbia e comincio riempirmi gli occhi di stupende immagini. Vedo che a poche decine di metri, dei Pellicani si scelgono il loro palo preferito e aprono le ali per asciugare le lunghe penne al sole che sta tramontando. A turno spiccano il volo, vanno in ricognizione al largo e poi tornano ad appollaiarsi per riposare. Ad un certo punto uno di loro, invece di tornare al suo posto sul palo, decide di atterrare in acqua, a pochi metri da me. Nuota fino a riva e con fatica comincia a camminare sulla sabbia, avvicinandosi sempre di più. Arrivato a circa un metro da me, si accomoda a guardare il tramonto. 😳 Rimango paralizzata dallo stupore, è enorme, non me lo aspettavo. Le poche persone intorno a me cominciano ad avvicinarsi, stupiti quanto me. Ma questo infastidisce il pellicano, che, con molta calma, si rialza, spiega le ali come per stiracchiarle e si dirige goffo verso l’acqua. La scena è tenerissima, perchè a causa delle ondine non riesce subito ad entrare e viene sbatacchiato un po’ qua e un po’ la! Appena superato l’ostacolo ritrova la sua dignità e fierezza e fa ritorno dai suoi amici.
E’ L’ORA DEL TRAMONTO
Finalmente mi godo il momento più atteso della giornata. L”energia che viene sprigionata in questo momento è rigenerante. Mi vengono le lacrime agli occhi e sorrido, senza apparente motivo. Sto bene, mi sento viva e libera. Adesso posso tornare verso casa. Mi aspettano tre ore di macchina.
E SULLA VIA DEL RIENTRO…
Le luci della sera rendono visibili cose che durante il giorno rischiano di passare inosservate. Ormai arrivata a Miami, ma ancora a più di mezz’ora da casa, noto dei laser blu che puntano verso il cielo. Mi avvicino e mi accorgo che partono dal Seminole Hard Rock Hotel&Casinò, il primo edificio a forma di chitarra! So che stasera ci sarà un concerto, mi piacerebbe andarci, ma sono stanca. tiro dritto e punto verso Ocean Drive.
IL MERITATO RIPOSO
Finalmente arrivata! Parcheggio e mi sgranchisco le gambe, dopo tante ore di macchina. Le nuvole sono sparite, ma c’è ancora molto vento. Le bancarelle sono tutte aperte. Non capisco come ogni giorno questa città ha un aspetto diverso, ma sempre davvero bella!
SESTO GIORNO – OGGI NIENTE MACCHINA
MIAMI BEACH DESERTA
Ho fatto una dormita colossale stanotte e quindi mi sono svegliata molto presto. Credo che a quest’ora sulla spiaggia non ci sia nessuno, quindi faccio la mia amata colazione e vado a godermi la sabbia tiepida.
IL REGNO DELLE DIVERSITA’
Dopo qualche ora io sono già ‘sazia’ di spiaggia, perciò mi faccio una passeggiata. Ormai le strade sono popolate da parecchie persone… e non solo! Qui c’è una varietà di etnie e stili che io adoro. Ognuno è libero di essere se stesso, esprimendosi con abbigliamento, acconciature, canti, balli, o qualunque altro elemento distintivo, tra cui… un cagnolino vestito da leone e uno con l’arcobaleno sulla schiena!!
UN BEL GIRO IN BICI E’ QUELLO CHE CI VUOLE
Ottima idea! Dopo le ore passate in macchina ieri, oggi ho voglia di muovermi. Decido di fare il giro di South Beach.
Pedalando qua e là capito all’orto botanico e il monumento memoriale per l’olocausto. Passo lungo il magnifico Golf Club, con una splendida zona residenziale alle spalle. Decido di attraversare il Lincoln Mall, me ne hanno parlato qualche giorno fa. E’ un centro commerciale all’aperto, con decine di ristoranti tra le palme, fontane e negozi di marchi internazionali, compresi quelli Italiani. Le giganti statue di Botero regnano indisturbate tra la folla, che si ripara nella loro ombra. C’è anche un bar dove bere un ottimo caffè ed è, ovviamente, il ritrovo degli Italiani a Miami Beach, si chiama Segafredo. Magari stasera torno a prendermi un aperitivo, giusto per testare l’italianità. Poi sono passata per il Flamingo Park, dove ho notato il campo della Police Athletic League, dove i poliziotti si allenano per rimanere in forma. Decido di fare una pausa e mi fermo all’Art Decò Museum, dove c’ò una rappresentazione di danza contemporanea. Molto interessante ma non è il mio genere. In compenso l’aria condizionata mi aiuta a rinfrescarmi un pò. Faccio un giro nel museo e poi riparto. Torno verso Ocean Drive, ma scendo verso Sud, seguendo una stradina pedonale che segue la spiaggia, lungo quasi tutta Miami Beach, chiamata appunto Miami Beach Broadwalk. Arrivo fino al South Pointe Park Pier, un pontile panoramico, per poi farmi un giro al South Pointe Park. Qui è davvero bello, domani ci torno a piedi per fare qualche fotografia.
Ho fatto una bella pedalata. Oggi c’è stato un sole incredibile e mi sono accaldata parecchio. Riconsegno la bici e vado a piedi al Segafredo. Chiedo uno Spritz e me ne arriva uno buonissimo, con un sacco di cosine buone da mangiare. Nulla da invidiare agli aperitivi Milanesi! Bravi.
SETTIMO GIORNO – OGGI TUTTO A PIEDI
UNA CORSA E VIA
Stamattina mi sono alzata presto. E’ una giornata splendida, l’aria è fresca e il sole caldo. Perfetta per una corsa e una bella passeggiata. Ieri ho pedalato un bel po’ e sento le gambe un po’ irrigidite, correre, senza spingere troppo, mi servirà a sciogliere bene i muscoli. Mi inserisco tra le persone che fanno jogging lungo il Lummus Park Boardwalk, il percorso pedonale e ciclabile che ho percorso ieri in bici. Vado verso Sud e raggiungo il South Point Park Pier. Lo percorro tutto e torno indietro. Voglio fare delle foto, poi ci torno con calma. Faccio i miei 6 km e rientro a casa per la doccia. Infilo il mio vestitino, vado a fare colazione al solito posto e finalmente parto per la mia camminata.
Dopo il tramonto comincio ad avere fame. Ho saltato il pranzo, come al solito, vista l’abbondante colazione che faccio, e ora i profumini che cominciano ad uscire dai locali mi stuzzicano l’appetito. Decido di risalire per la Washington Avenue, dove ci sono un sacco di ristorantini. E’ l’ultima sera e voglio scegliere un posto speciale, dopo tanto street food. Mi ricordo che in zona dovrebbe esserci un posto dove 20 anni fa ho mangiato astice e granchi pazzeschi, si chiamava Joe’s Stone Crab. Lo trovo subito, èèèèèèèè che memoria!!! Però non mi ispira in questo momento, perciò tiro dritto. Dopo un po’ mi colpisce l’11th Street Diner, anche questo me lo ricordavo. Sembra uno di quei camper americani, tutto di acciaio lucido, tipo Airstream per intenderci. E il tipico ristorante americano, con hamburger pazzeschi, patatine fritte e pancake. Divertente, ma non mi va. Vado oltre, passo la 12ma, dove c’è il mio appartamentino, e arrivo fino alla Espanola Way, che avevo incrociato ieri in bici e mi era sembrata molto allegra. Ci faccio un giro e sento parlare solo italiano…. ma come? Ok ho capito, vado a prendere la macchina. Nel frattempo mi viene in mente che mi avevano suggerito di provare una cena al Rusty Pelican, sulla Virginia Key, l’isola prima di Key Biscayne. Mi hanno detto che, oltre a mangiare tutto a base di pesce, si gode un panorama spettacolare sulla baia e sui grattacieli della zona di Brickell. E’ un’ottima idea, andata!
Ovviamente, come al mio solito, non ho prenotato. Al mio arrivo, dopo mezz’ora di macchina, al Rusty Pelican non c’è posto… Devo avere l’aria così tanto abbacchiata che la cameriera dev’essersi intenerita, perchè proprio mentre sto per andarmene mi ferma e mi propone di cenare ad un tavolino dell’american bar, a fianco della sala ristorante. Quando entro rimango a bocca aperta. al bancone ci sono solo due persone, quindi c’è una tranquillità surreale, con musica jazz di sottofondo. Ma la cosa più incredibile è il panorama davanti al mio tavolo. Scatto una foto, seduta li, attraverso il vetro, e non smetto di sorridere.
Ordino una degustazione di ostriche…. (ormai si sa che mi piacciono tanto!!), del prosecco e una cheesecake ai frutti rossi, (tutto pazzesco). Non potevo passare meglio l’ultima sera a Miami.
OTTAVO GIORNO – BYE BYE MIAMI
UN GIRO A BRICKELL
Oggi è l’ultimo giorno. Preparo il mio zaino, mi vesto leggera e comoda, ma in modo da potermi coprire più tardi, per il volo e per il rientro a Milano.
Voglio avvicinarmi all’aeroporto, quindi decido di fare un giro nel quartiere di Brickell, dove c’è un Mall (un centro commerciale) che mi hanno consigliato di visitare. Parcheggio e faccio due passi lungo il Miami River.
Il centro commerciale ha una struttura architettonica molto bella. E’ molto grande e pieno di negozi dei migliori marchi internazionali, …però non è per me, io e lo shopping non abbiamo molto da spartire.
Mi viene in mente che qualche giorno fa mi avevano parlato di un ristorantino sul porto del quartiere Coconut Grove. Ho voglia di vedere il mare per l’ultima volta prima di partire. Faccio qualche foto e vado a riprendermi la macchina.
Siiii, barche e tavolini all’aperto con tetti di paglia! Così mi piace proprio. E’ il Ristorante Monty’s, molto conosciuto per la sua cucina americana e per la musica dal vivo. Mi scelgo il tavolino più vicino al mare che trovo, al sole… l’ultimo sole caldo prima di tornare in Italia al freddino di Gennaio. Mi prendo un super piattone con fritti vari, hamburger di pesce e salse mai provate e mi guardo un po’ di barche. Sulla sinistra intravedo un parco. Ho ancora un paio d’ore prima di dover andare in aeroporto. Vado a farmi due passi.
Ecco!! Questo è il posto dove salutare questa città. Prati verdissimi, mangrovie che affondano le radici nell’acqua salmastra, passerelle di legno che creano percorsi panoramici tra gli alberi, veramente bello!
Due ore volano via in un attimo, mi tocca andare… Vado a fare il pieno alla macchina e la riporto al Rental Car Center dell’aeroporto. Da qui vado al controllo bagagli e poi comincia l’attesa per l’imbarco. Faccio su e giù tra gli infiniti negozi del duty free e ad un certo punto eccolo… l’annuncio del volo Miami Zurigo.
Una volta sull’aereo mi sistemo per bene. Questa volta devo dormire il più possibile per riallinearmi con il fuso orario Italiano. Durante la partenza guardo fuori dal finestrino. Per un attimo mi viene il magone. Ho fatto una settimana ad una temperatura perfetta, in mezzo ai colori, alla musica sempre nell’aria, a gente sorridente e positiva. Ho trovato spiagge deserte da sogno, posti romantici e servizi di ogni genere. Una natura incontaminata e tanto da scoprire. Centinaia di isolette, che se solo avessi avuto una barca a vela tra le mani avrei passato qualche settimana solo per visitarle tutte! Miami è sicuramente eccessiva sotto tanti punti di vista, ma ha un fascino tutto suo ed è inimitabile!
Bye Bye Miami, ci rivediamo al più presto!
Questa volta ho viaggiato in solitaria. Ho usato uno zaino da 30L. Le previsioni non davano più di 6-16°, quindi ho portato abiti abbastanza cadi. Una volta li il tempo è cambiato, arrivando anche a 24/26°, ho comprato due vestitini 😉 Per muovermi ho preso una macchina a noleggio con il navigatore. Quando ero a piedi o in bici ho utilizzato Maps.Me, che, dopo aver scaricato le mappe della zona, funziona anche offline